Storia |
La storia è ambientata ad Otricoli agli inizi del 1900. Una povera famiglia di contadini viene, da un giorno all'altro, investita da una improvvisa e colossale ricchezza, che sconvolge completamente la loro semplice vita. Giovanni, il capofamiglia, sua moglie Gerza e il loro figlio Peppe, sono entusiasti e al prezzo di grossi sacrifici fanno tutto per adeguarsi alla loro nuova condizione, mentre la figlia Chiarina, il vecchio padre ed il lavorante Artemio rimpiangono la loro povera semplice e soddisfacente vita di prima. Ma l'ambizione non ha fine e dopo la ricchezza Gerza vuole la nobiltà e allora le cose cominciano a complicarsi ancora di più, ma si sa che seguire i sogni a volte costa sacrificio. |
Personaggi ed Interpreti |
IL SUONATORE: Ermete Quondampaolo ARTEMIO: Quintilio Pica CHIARINA: Giovanna Giordano ARSULIA: Maria Grazia Binnella LA CONTESSA GERZA: Adriana Graziani IL CONTE GIOVANNI: Gianni Pietrangeli VITTORE: Luciano Sgrazzutti ANACLETO: Foscolo Ceccarani IL CONTINO PEPPE: Simone Diluvio LESIO: Luciano Sernicola LESANDRO/LESANDRINA: Michela Plaja PRINCIPESSA ELEUTERIA: Marialuigia Grisci PRINCIPINO GANDOLFO: Maurilio Pagani O MARESCIALLO: Marcello Rubini Suggeritrice: Alida Cascioli Assistente di scena: Cecilia Filipponi Luci ed audio: Federico Santini - Enrico Cimini - Vitulio Cianfruglia Truccatrice: Marchesina Giuliana Assistenza tecnica: Massimo Giulivi - Luciano Vincentini Realizzazione scene e costumi: Laboratorio Archibugiardi Regia: Gianni Pietrangeli e Foscolo Ceccarani |
Nota di "Parla Come Magni" e "Gli Archibugiardi": Insieme è meglio |
La voglia di sorridere; la voglia di passare una serata con amici tentando di scoprire il meraviglioso mondo del teatro, della recitazione; la voglia di ricordare storie raccontate dai nostri nonni affinché restino vive nella nostra mente e in quella di tutti quelli che conosciamo; la voglia di far rivivere il dialetto, la lingua originale della nostra società, quella che si usa rilassandosi e lasciando libera la parola e la mente. Tutto questo ha fatto si che i componenti della compagnia degli "Archibugiardi" di Otricoli e la compagnia "Parla come magni" di Narni si incontrassero. É facile ritrovarsi quando si hanno le stesse passioni, quando non si fanno le cose per tornaconto personale e quando si crede in qualche cosa di serio. L'incontro è stato facile, immediato e molto stimolante per lo scambio continuo di idee ed opinioni con un unico scopo: divertirsi educatamente, senza volgarità e trasmettere agli altri la nostra passione, in modo dilettantistico ma sicuramente sentito. Nella convinzione che dallo scambio e dal confronto può solo esserci crescita, ci auguriamo che questa unione sia l'inizio di una lunga collaborazione tra persone che condividono la stessa passione con l'umiltà e la consapevolezza che dagli altri si può e si deve sempre apprendere. |
Omaggio degli autori ad Alberto Talegalli |
Questa storia, molto modestamente, vuole essere un omaggio e allo stesso tempo un tributo ad Alberto Talegalli, scomparso e rimpianto umorista spoletino, che, unico nel suo genere, con la sua opera intelligente sensibile è riuscito a portare alla ribalta nazionale nostre realtà locali utilizzando il dialetto, un dialetto mai fine a se stesso, ma semmai strumento ironico, gioioso e poetico per raccontare le semplici cose del vivere quotidiano. Un tributo ed omaggio che diviene in alcuni momenti vera e propria citazione affinché rimanga una più viva testimonianza del suo mai eguagliato genio comico creativo. |